Santiago Montobbio, «Ospedale degli Innocenti (1985-1987)», Cura e traduzione di Monica Liberatore, Novi Ligure, Joker, 2022

Santiago Montobbio, Ospedale degli Innocenti (1985-1987), Cura e traduzione di Monica Liberatore, Novi Ligure, Joker, 2022, 105 pp.

Trova finalmente una consona collocazione editoriale l’opera giovanile del poeta spagnolo Santiago Montobbio dal titolo Hospital de Inocentes (1985-1987), che Monica Liberatore ha nei giusti tempi scelto, curato e tradotto per il pubblico italiano.

La collana che ospita la raccolta è «Parole del mondo», affidata ad un comitato scientifico internazionale e che dal 2008 porge ai lettori del nostro paese una selezione di testi di pregio, soprattutto da ambiti linguistici poco considerati dall’editoria di massa. Troviamo così non solo opere della letteratura inglese, ma anche di quella lituana, lettone, estone, farsi, greca, romena, polacca, danese, finlandese, spagnola, neerlandese, catalana, selezionate e tradotte in italiano con un caso anche in ladino friulano: delle chicche, insomma, possibili solo in un contesto editoriale ristretto e meditato, affidato a una rosa di accademici e specialisti che si ergono a garanti, consapevoli, delle proprie scelte. E ricorda alcune prestigiose collane, come «Il maestrale» e «Le letterature del mondo», che le pionieristiche Edizioni Accademia lanciavano a Milano tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Ottanta del Novecento, a ridosso del secondo conflitto mondiale, per formare e coltivare un pubblico ancora acerbo. Qui si tratta invece di uscire dagli ambiti culturali privilegiati dai canali commerciali per proporre sfide coraggiose a lettori sempre piú consapevoli ed esigenti.

Il titolo della raccolta di Santiago Montobbio già annuncia uno stato di malessere dell’io poetico, delle cui declinazioni, derivate principalmente dall’innocenza e dalla tenerezza, tratta nei vari componimenti come alla ricerca di una cura, di un ricovero, di sollievo, sebbene dichiari di non riuscire a rinunciarvi: «Porque sabes que soy terco y mucho más / en lo que concierne a mis defectos» (p. 66). La scrittura stessa stritola l’anima del poeta e lo costringe a consegnare alla carta la sua essenza, reale o percepita come tale. L’eccesso di sensibilità conduce l’io poetico ad accumulare amarezze e dispiaceri, per cui gli riesce difficile resistere alla tentazione di suicidarsi. Ne scaturisce, a posteriori, un profilo freddo, grigio, mesto, antiquato, crepuscolare, e si fa strada una concezione infelice della vita, un pessimismo, una profonda solitudine nell’oscuro carcere che è l’esistenza e della cui fine la poesia è necessario annuncio. La morte è un precipizio che non spaventa l’io poetico, bensí lo attrae, nella continua finzione di essere vivo.

Il volume, che affianca al testo originale la traduzione italiana, raccoglie in quattro sezioni («Ospedale degli Innocenti», «I fallimenti dell’alba», «Silva», «Dramatis personae») i trentasei componimenti in verso libero. In chiusura, l’efficace nota critica della curatrice ne ripercorre il senso profondo affidandosi anche ad una citazione di Giuseppe Bellini, che molto apprezzò le prime raccolte di Montobbio. Liberatore segnala l’insicurezza, il nichilismo, ma anche la speranza finale che illumina la coscienza del poeta: «Con un cinismo sardonico […], questo libro assedia i recessi piú oscuri della svogliatezza creativa della vita; là dove si annida la tenera sordidezza dell’amore, la traccia agghiacciante della morte o la terribile lacerazione della solitudine e del silenzio» (pp. 98-99).

Patrizia Spinato B.

(Notiziario n. 110, novembre 2022, pp. 15-16)

AA.VV. La Comunicación social en la Europa medieval, M. de la Encarnación Martín Lopez y J. María de Francisco Olmos eds.

AA.VV. La Comunicación social en la Europa medieval, M. de la Encarnación Martín Lopez y J. María de Francisco Olmos eds., Madrid, Editorial Dykinson S.L., 2021, pagine pp. 531.

Nel mese di marzo è uscito in libreria e sul web il volume La comunicación social en la Europa medieval, nel quale molti medievisti, esperti in differenti ambiti scientifici quali la storia, le istituzioni, la filologia, la paleografia, la codicologia, la numismatica e l’epigrafia, hanno riflettuto su uno degli aspetti più discussi del Medioevo: la comunicazione sociale. Quali sono i mezzi di comunicazione utilizzati per la diffusione delle idee, dei dogmi e delle leggi in epoca medievale? È accettabile dividere i social media dell’epoca in popolari e colti? Queste sono solo alcune delle domande su cui si è concentrata l’attenzione degli studiosi, tenuto conto che si tratta di un periodo per il quale tali quesiti si scontrano spesso con i pregiudizi generati dal fatto che il Medioevo è sempre stato considerato l’epoca dei secoli bui. Al contrario, tutt’altro che oscura fu la comunicazione sociale nel Medioevo, i cui campi erano lo scritto, l’orale o verbale e il simbolico; e tantomeno fu obsoleta. Grazie ad essa possiamo capire e studiare la società del tempo attraverso l’analisi delle sue stesse forme espressive e dei suoi mezzi comunicativi. Tutti questi strumenti non si presentano come compartimenti stagni ma si intrecciano e si sovrappongono creando un tessuto complesso il cui obiettivo è il raggiungimento di una maggiore efficienza e proiezione del messaggio o dell’idea iniziale. In definitiva, il simbolo non costituisce una forma limitante e l’espressione verbale, viceversa, ha un importante carico simbolico. Il volume, al quale ha partecipato Alessandra Cioppi con il saggio «Il progetto di edizione delle Carte Reali dell’Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona e i conflitti fra potere centrale e periferico nel Regnum Sardiniae et Corsicae: un caso studio» (pp. 43-62), in cui esamina il simbolismo dei documenti ufficiali, raccoglie gli atti del Social Communication in Medieval Europe. International Congress (Lisbon, December 3rd-5th, 2018), reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Instituto de Estudios Medievales de la Universidad de León, l’Universidad Complutense de Madrid e l’Instituto de Estudios Medievais de la Universidad Nova de Lisboa.

Pagine di letteratura. Incontro con l’autore. “Vislumbres de España, Italia e Iberoamérica”.

Pagine di letteratura
Incontro con l’autore

Vislumbres de España, Italia e Iberoamérica

Il dizionario biografico dal titolo Vislumbres de España, Italia e Iberoamérica. Una constelación escogida de protagonistas de nuestra historia común nasce da un’idea di Ion de la Riva, già Consigliere Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dalla scrittrice e filosofa Marifé Santiago Bolaños e dalla docente Beatriz Tejero, che ne è stata la curatrice.

L’opera, in due volumi, riunisce i contributi di celebri artisti, accademici, scrittori ed ispanisti che hanno, con il loro apporto disinteressato, reso possibile l’elaborazione delle voci del dizionario dedicate ai protagonisti del panorama italiano, spagnolo e latinoamericano.

Molte le istituzioni che hanno partecipato alla realizzazione del volume: AISIERI, AISPI, CNR, Embajadas en Roma de Chile, Colombia, Cuba, Ecuador, Perú e Uruguay, Fundación Formentor, Grupo Barceló, IILA, Instituto Cervantes, Scuola Statale Italiana di Madrid.

Il volume sarà presentato a cura di Patrizia Spinato giovedì 16 dicembre alle ore 18:00 presso l’Instituto Cervantes di Milano, da Pier Luigi Crovetto (Università di Genova) e da Maria Rosso (Università degli Studi di Milano). Introdurranno i direttori Teresa Iniesta (Instituto Cervantes di Milano) e Gaetano Sabatini (CNR ISEM); saranno presenti gli autori del CNR ISEM di Milano, Alessandra Cioppi, Emilia del Giudice, Patrizia Spinato e Marcello Verga dell’Università di Firenze.

L’incontro, presenziale, avverrà presso la sede di Milano dell’Instituto Cervantes, previa esibizione del super green pass e registrazione: Eventbrite

Sarà inoltre possibile seguire la presentazione attraverso i canali Facebook e YouTube dell’Instituto Cervantes di Milano: Páginas de literatura. Vislumbres de España, Italia e Iberoamérica

II PARTE QUESTIONARIO: «Letteratura e arte: risorse contro l’isolamento e l’esclusione al tempo del Covid 19»

Il gruppo di ricerca del CNR ISEM di Milano, composto da Patrizia Spinato (coordinatrice), Alessandra Cioppi, Emilia del Giudice, Alberto Guasco, Martina Mattiazzi, insieme ai collaboratori esterni Yenifer Castro Viguera (Oficina del Programa Martiano, Cuba), Paulo Irineu Fernandes (Instituto Federal de Educação, Ciência e Tecnologia do Triângulo Mineiro, Brasile), Pilar Galarza (UNAM, Messico), Armandina Maia (Università degli Studi di Milano – Instituto Camões, Portogallo), ha iniziato l’elaborazione e l’analisi statistica dei dati del questionario «Letteratura e arte: risorse contro l’isolamento e l’esclusione al tempo del Covid 19» avviato nel mese di maggio 2020.

Nell’indagine iniziale l’attenzione è stata rivolta ad evidenziare l’autopercezione riguardo a comportamenti più o meno solidali e alle strategie di reazione al virus; all’incidenza delle attività artistiche, praticate o fruite, nell’alleviare eventuali sensazioni di frustrazione, di emarginazione, di ansia dovute all’isolamento e alla limitazione delle libertà personali.

Il primo questionario è stato suddiviso in tre sezioni: la prima raccoglie i dati generali dell’intervistato; la seconda, “Percezione quarantena”, è dedicata all’autopercezione dello stato di inclusione o di esclusione sociale e si sofferma sugli aspetti di solidarietà, marginalizzazione e momenti di maggiore difficoltà; la terza sezione, “Arte e creatività”, si interroga sull’incidenza positiva dell’arte sull’isolamento e su quanto le attività creative abbiano concorso ad alleviare il peso delle preoccupazioni fisiche, sociali e psicologiche.

L’indagine è stata sottoposta a tre gruppi linguistici diversi –italiano, spagnolo e portoghese–, raggiungendo un campione totale di 1662 risposte, di cui 982 provenienti dall’area italofona, 385 dall’area ispanofona e 295 dall’area lusofona.

Nonostante vi sia una certa omogeneità nelle risposte dei tre gruppi linguistici, in particolare rispetto alla prima sezione riguardante i dati generali, dai risultati sono emerse alcune differenze determinate dalla zona di provenienza.

A titolo esemplificativo, nella seconda sezione “Percezione quarantena”, alla domanda “Hai vissuto momenti particolari di solidarietà?”, hanno risposto negativamente gli italofoni, con una percentuale del 64%; tra gli ispanofoni ed i lusofoni, invece, la maggioranza ha risposto positivamente, rispettivamente con il 59,7% e il 64,7%. Questa variazione può essere ricondotta ad una risposta culturale di maggiore coesione in situazione di rischio. Per quanto riguarda le strategie attuate per il superamento dei momenti di particolare avvilimento (domanda 10, “Come hai superato i momenti di maggiore difficoltà?”), si osserva invece una certa omogeneità tra i tre gruppi, con una percentuale che tende a salire relativamente al supporto di amici e parenti; ciò è dovuto con tutta probabilità alla potente influenza della famiglia e degli stretti rapporti interpersonali che contraddistingue la cultura delle tre aree linguistiche considerate.

Nella terza sezione, “Arte e Creatività”, si è indagata l’influenza delle attività ricreative durante il periodo di emergenza sanitaria. L’impatto positivo dell’arte e della creatività durante la pandemia ha avuto un ruolo decisivo: esaminando le risposte, si osserva che la maggioranza del campione ha dedicato buona parte del suo tempo alle arti e ha tratto da esse un forte supporto. Nello specifico, risulta in maniera omogenea per i tre gruppi che la lettura è stata l’attività che più ha reso tollerabile il periodo di quarantena, seguita da interessi legati ai mezzi di comunicazione e in terza battuta, soprattutto per quanto riguarda l’area lusofona, dalla musica. Traspare dunque il potere di evasione della lettura, percepita come viaggio virtuale e potenziale straniamento dalla realtà quasi distopica vissuta durante il lockdown. Nella domanda 13, in cui si è specificato il genere di lettura prediletto, è emerso un risultato abbastanza unanime: italofoni e ispanofoni hanno dato la loro preferenza alla narrativa, soprattutto romanzi, rispettivamente con il 64,4% e il 70,9%; i lusofoni, con una percentuale del 58%, hanno invece privilegiato giornali e riviste, forse evidenziando, con maggiori preoccupazioni, una minore propensione ad una concentrazione di lungo respiro e la necessità di mantenersi informati attraverso la stampa tradizionale.

Durante la raccolta e l’analisi dei dati, e con il protrarsi dell’emergenza pandemica, è emersa l’esigenza di avviare una seconda parte dello studio, volta ad approfondire alcuni aspetti che inizialmente non erano stati adeguatamente considerati. Si sono ulteriormente analizzate la personale percezione della quarantena, ovvero l’autopercezione dello stato di inclusione o di esclusione sociale; il grado di fiducia nella gestione politica e nella diffusione di informazioni da parte dei mass media, con particolare attenzione all’infodemia e a quanto questa abbia influito sulla decisione di vaccinarsi; l’incidenza della multimedialità nell’affrontare positivamente l’isolamento, attraverso manifestazioni artistiche e creative; l’importanza o l’assenza delle pratiche religiose durante un’emergenza sanitaria di eccezionale e di ignota portata, specificatamente riferita ad un avvicinamento o allontanamento dalla fede.

La finalità di questa seconda parte dell’indagine è quella di arricchire i risultati della ricerca relativi al periodo pandemico, che nell’ambito dei paesi di lingua italiana, spagnola e portoghese si è evoluto nel tempo con valori, dinamiche e ritmi differenti.

La seconda parte del questionario è stata diffusa a partire dalla seconda metà di giugno 2021 attraverso i canali social, mailing list, blog Dal Mediterraneo agli Oceani, il sito CNR ISEM e contatti istituzionali e no della Sede di Milano del CNR ISEM.

I dati raccolti sono assolutamente anonimi e trattati in forma aggregata.

Per accedere alla seconda parte del questionario, i link sono i seguenti:

italiano: https://l.cnr.it/y3391

spagnolo: https://l.cnr.it/opaky

portoghese: https://l.cnr.it/xw135

I link per accedere alla prima parte del questionario sono i seguenti:

italiano: https://l.cnr.it/2vf3w

spagnolo: https://l.cnr.it/pylib

portoghese: https://l.cnr.it/tsp5n