Marisa Martínez Pérsico, Finlandia, a cura di Matteo Lefèvre, Roma, Edizioni Ensemble, 2021, 97 pp.
All’interno della collana «Siglo Presente» della casa editrice Ensemble trova spazio la raccolta di poesie di Marisa Martínez Pérsico dal titolo Finlandia. Edita nell’ambito del Programma di sostegno alla traduzione «Sur» del Ministero degli Affari Esteri e del Culto della Repubblica Argentina, l’opera è presentata da Matteo Lefèvre con uno scritto dal titolo «In Finlandia fa caldo»: nel testo scioglie l’ossimoro, accompagnando il lettore non nella Finlandia reale, che nell’immaginario collettivo è caratterizzata dal gelo e dalle temperature rigide, ma nella Finlandia proposta e ricreata dalla poetessa. Lefèvre la definisce una «Finlandia stupefacente, un luogo reale e insieme immaginario […]. È un posto metaforico, un universo ovattato eppure pulsante, marginale e ombelicale. Per la nostra autrice la Finlandia è il centro del mondo» (p. 5).
Questa visione immaginativa del paese scandinavo nasce innanzitutto da una contingenza personale dell’autrice, raccontata nella poesia che dà il nome alla raccolta: in teoria sarebbe dovuta partire per la Finlandia per recarsi presso una residenza di scrittori, «pero vino la peste» (p. 46). Sarà dunque proprio una delle peggiori tragedie del nostro secolo ad impedire il viaggio programmato; ma «Decidida / a viajar a cualquier precio / entre los fiordos olímpicos, / imaginé Finlandia» (p. 46). Ha inizio così il viaggio immaginario nelle terre lontane del nord Europa, un vagare tra i luoghi negati dalla pandemia attraverso la fantasia e la poesia.
Le composizioni sono costruite seguendo una metrica non omogenea, passando dai più classici endecasillabi ed alessandrini alla spagnola a versi sciolti e strofe autonome. Ne consegue un ritmo agile e vivace, che dona energia e calore alla meta del viaggio, che appunto si allontana dal paesaggio glaciale a cui siamo abituati e si trasforma in un paese caldo.
Ad una forma così eterogenea corrisponde un contenuto altrettanto composito. Martínez Pérsico utilizza nelle sue poesie toponimi reali, come le città di Helsinki e Sysmä, oppure il fiume Vantaa; accostati ad essi vi sono però elementi fantasiosi, tratti dalle leggende del luogo, un’antitesi che ben esemplifica la creatività poetica dell’autrice: «En Rovaniemi / hay elfos hacendosos» (p. 35). Le immagini da fiaba vengono rievocate tramite l’impiego di referenti comuni che ricordano le caratteristiche lande finlandesi, come boschi e fiordi, o con figure che vengono associate al folclore locale, come i già citati elfi e Babbo Natale.
L’universo letterario si nutre anche di classici: incontriamo epigrafi di Borges e Montejo, riferimenti a Blake, a Kavafis e alla parabola del buon pastore dell’evangelista Luca. Peculiare il rimando al canto XV del Paradiso nella poesia «Invito all’oblio»: se nella Divina Commedia Dante viene riconosciuto e accolto con calore dal trisavolo Cacciaguida, nella composizione spagnola il messaggio è ribaltato completamente negli ultimi versi «¿Para qué / vamos a ir al paraíso / sin conocer a nadie? / El infierno es mejor» (p. 33).
Un ultimo apprezzamento è da indirizzare a Lefèvre e alla sua opera di traduzione, fedele all’originale e in grado di restituire le sonorità dei versi, rispettando lo stile dell’autrice e consegnando poesie cariche del calore della Finlandia di Martínez Pérsico.
Martina Mattiazzi
(Notiziario n. 111, gennaio 2023, pp. 11-12)